mercoledì 30 dicembre 2015


E' morto Sandro.

Erano ormai anni che non lo sentivo più. Non ho però mai dimenticato  la sua arguta  intelligenza , la sua profonda umanità, le sue lungimiranti intuizioni che hanno contribuito a cambiare  in un momento difficile, perché nuovo, il volto della sanità in umbria.

lunedì 30 novembre 2015

Mi sono dimesso dalla Presidenza del Comitato di Gestione dei Fondi Speciali del Volontariato della Regione dell'Umbria.

Ho deciso dopo quasi dieci anni di dimettermi da Presidente del Comitato di Gestione dei Fondi Speciali del Volontariato della Regione dell'Umbria.

Per i più curiosi (maliziosi) preciso che il mio, come del resto quello dei membri del Comitato è un incarico del tutto gratuito per disposizione di legge.

Mi sono dimesso perché ritengo che dopo un periodo come questo, è opportuno dimettersi prima che all'entusiasmo iniziale subentri la routine.
Spero di aver fatto bene in questi anni e per il momento mi sento gratificato dalle  dichiarazioni di ringraziamento e di rammarico (per le dimissioni) che mi sono pervenute da varie parti. Conoscendo chi me le ha fatte sono sicuro che sono sincere.


La pagina home del Comitato.

















Di seguito la lettera di dimissioni.

                                   AL COMITATO DI GESTIONE
                                   DEL FONDO SPECIALE PER IL VOLONTARIATO
                                   DELLA REGIONE DELL’UMBRIA
                                                         SEDE



OggettoDimissioni da Presidente del Comitato.


Con la presente comunico le mie dimissioni irrevocabili da Presidente del Comitato.

Ciò deriva esclusivamente da sopraggiunti impegni di natura personale che mi impossibilitano a svolgere con la dovuta continuità e attenzione le funzioni  operative  e di coordinamento proprie del ruolo di Presidente. Funzioni a cui ho cercato sempre di dedicare il massimo impegno nell’intento di favorire nella nostra regione un volontariato più adulto e diffuso e di garantire, d'intesa con i Centri di Servizio, il migliore utilizzo delle risorse assegnate  al FSV dell'Umbria.

Ringrazio coloro, e sono tanti, che condividendo programmi e progetti hanno contribuito ad uscire da un clima di sottesa conflittualità presente nel mondo del volontariato. Si è venuta così a determinare sempre più una proficua collaborazione tra tutti i soggetti interessati, determinante per il raggiungimento di diversi obiettivi. Ciò anche in questi ultimi periodi in cui le risorse disponibili si sono più che dimezzate.

Ringrazio altresì quanti hanno per lungo tempo profuso la loro leale collaborazione professionale anche nel cercare di cambiare il modo di operare del Comitato nei confronti dei Centri di Servizio e delle Associazioni in generale, assicurandoli peraltro che secondo me questa operazione è pienamente riuscita.

Si tratta ora di affrontare nuove difficoltà legate alla scarsità delle risorse ed ad una riforma legislativa che si profila quanto mai incerta e forse più attenta a cambiare la strutturazione del sistema  piuttosto che a dare risposte ai reali bisogni intercettati dalle Associazioni di Volontariato.

A tutti rivolgo infine i migliori auguri per il prosieguo dell’attività e porgo cordiali saluti.

Perugia, 29 ottobre 2015                                                  

mercoledì 12 agosto 2015

E’ morto il mio amico Beniamino

Me l’ha telefonato mio figlio: è morto Beniamino. La brutta notizia non mi ha colto di sorpresa era un po'  di giorni che sapevo della gravità della situazione. É stato tutto velocissimo, conoscendolo forse è stato meglio così; non ho avuto il coraggio di andare a trovarlo in Ospedale, non avrei saputo cosa dirgli né avrei potuto mentire alle sue probabili domande buttate lì con la solita scanzonata noncuranza; non ci sono riuscito in tanti anni di amicizia figuriamoci in tale circostanza.

Prima le lunghe chattate via radio. Il suo nome in codice, oggi lo chiamano nickname, era Zanna Bianca. Poi le prime sciate alla fine degli anni sessanta, ancora insieme con la casa in cooperativa, le avventure in Spagna ed in Grecia con roulotte e camper.

Beniamino non era un amico qualunque, era il collante che teneva insieme persone anche diverse tra loro. Ci si vedeva da Beniamino e lui c'era sempre a qualsiasi ora.

É morto Beniamino, amico mio e di tutti, di quanti frequentavano prima la sua libreria (la sezione Reagan) in Corso Garibaldi e poi il negozio di macchine fotocopiatrici in periferia.
Era e resterà  sempre nel ricordo di quanti lo hanno  conosciuto  una persona eccezionale per la sua bontà innanzitutto, e per la sua generosissima disponibilità.

Noi con arroganza pseudo-intellettuale, a volte, scambiavamo per spirito di contraddizione la sua ingenua e sincera attenzione per tutto ciò che aveva profumo di novità; in realtà lui era così: libero, intelligentemente curioso, mai   soddisfatto della prima “lettura”. Forse anche per questo ci piaceva e gli volevamo bene.

Io, che da ragazzo l'ho conosciuto nella sua prima libreria in Via Saffi rilevata, mi pare, da Agostinucci,  rimanevo affascinato dai suoi racconti della politica degli anni '50 e dei primi anni '60 quando Beniamino  era giovane assessore comunale.  Mi ricordo che noi, poco più che bambini, ci nascondevamo dietro le colonne del chiosco di S. Pietro intimoriti dal passo svelto di questo ragazzo che con giacca ed immancabile fiocchetto al posto della cravatta, si recava a trovare la sua fidanzata: quella che sarebbe poi diventata sua moglie.  Chiedevamo chi fosse ai nostri genitori, e la risposta ci sembrava quasi "un rimprovero": è l'assessore!

La politica è stata una sua grande passione e in un periodo l’ha visto anche come protagonista, alla fine degli anni ’60, con il tentativo di creare il centrosinistra al comune, ma direi che fino alla fine non ha mai disdegnato di “accalorarsi” per la politica; si fa per dire perché io non lo ricordo mai con toni sopra le righe, appassionato e fermo nel sostenere le sue convinzioni sì .

Gli aneddoti e i ricordi sono tantissimi, perfino troppi per racchiuderli in un breve ricordo o per condividerli con altri e poi ciascuno di quei tanti che l’hanno conosciuto e apprezzato ne avrà altrettanti e sicuramente  memorizzati con un’angolazione diversa e, come me, li conserverà come momenti belli della propria vita.

L’ho salutato in una tristissima mattina assolata presso la camera mortuaria dell’ospedale; era dentro una bara. Tutta una vita di ricordi mi è passata velocemente davanti come un film accelerato, mentre incredulo guardavo quel viso inespressivo che facevo fatica ad accettare. La commozione mi ha preso forte, non ho resistito e me  ne sono andato,

Ciao Beniamino, speriamo di non averti perso per sempre, tu ci credevi poco, io forse un po’ di più, chissà chi avrà ragione questa volta.

mercoledì 14 gennaio 2015

Un pensiero in ricordo di Beniamino Ubaldi

Ricordo ancora il giorno ed anche la notte del mio diciottesimo compleanno.

Lo passai in profonda tristezza; era morto il mio Vescovo, il nostro Vescovo: Il Vescovo del Movimento Studenti Eugubino. Eravamo tanti, era il Movimento, vi partecipavano gli alunni delle scuole medie superiori e, udite, maschi e femmine insieme; uno dei più gravi scandali per quei tempi, soprattutto  per un'associazione che si definiva cattolica ed aveva addirittura due assistenti ecclesiastici. Aveva anche un giornale anzi due: IL BERTOLDO che si occupava ad accumulare querele per la sua satira irriverente; IL BURATTO che, attento al concilio Vaticano II e con l'esuberanza dei suoi giovani redattori, metteva in crisi il tran tran e le "certezze" della Chiesa Eugubina.

Dalla nostra avevamo quel Vescovo così amato dalla città intera e pur appartenendo ad un' altra generazione, per noi era  dei nostri. 

Ciascuno di noi ex movimento studenti, compreso il sottoscritto, ha sicuramente aneddoti da raccontare. Gli volevamo bene tutti per la sua bontà, comprensione, autorevolezza.
Avevamo un Vescovo che ci difendeva dalle "maldicenze" e dalle chiacchiere delle vecchie beghine.

Passai lì, a San Giovanni, la sera e l'intera notte del mio diciottesimo compleanno insieme ai miei amici del Movimento Studenti alternandoci a quattro per turno, non ricordo più di quante ore, con al braccio una fascia di lutto e con il compito di non far avvicinare troppo l'ininterrotta  processione degli Eugubini che rendevano omaggio alla salma.

Sono passati 50 anni, ma credo che il nostro vescovo non ci ha mai abbandonato ed io non l’ho mai dimenticato, anche perché quella strana assonanza, tra cognome e nome, con il nostro patrono me lo ha fatto sempre sentire vicino.